Abbiamo chiesto ad Alessandro Ciuffetti (Naïve Recording Studio) di parlarci del Maselec MTC-1 X.

Parlaci un po’ di te, dello studio in cui lavori e della tua esperienza.

Mi chiamo Alessandro Ciuffetti e lavoro all’interno del Naïve Recording Studio di Francesco de Benedittis da circa 8 anni. Ovviamente, come tanti, nasco come musicista.

L’esigenza di ottenere il massimo dalle registrazioni della mia prima band mi porta agli inizi degli anni 2000 a realizzare una sorta di studio di registrazione (in realtà una specie di sala prove avanzata), presso il quale ho iniziato ad accarezzare le prime tecniche ma anche le prime frustrazioni del mestiere. Alla ricerca di un luogo “sicuro” in cui poter imparare di più, ho scoperto la realtà del Naïve Recording Studio e della sua scuola.

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Lo studio è stato fondato nel 2005 da Francesco De Benedittis, autore e produttore di vecchia data con tanti successi nazionali ed internazionali alle spalle. Il corso per Tecnico del Suono, che oggi festeggia il suo quattordicesimo anno, è stato per me un laboratorio di apprendimento unico ed importantissimo. Alla fine del percorso, dopo un lungo periodo di duro lavoro, mi è stato offerto un posto come tecnico audio residente e qualche anno dopo ho aggiunto la soddisfazione di diventare uno degli insegnanti della scuola stessa! Dopo centinaia di produzioni, registrazioni e missaggi ci siamo chiesti: “perché rivolgersi all’esterno per completare un lavoro che potremmo concludere all’interno dello studio?” A quel punto, la svolta verso il mondo del mastering è stata naturale e da allora è in continua crescita.

Perché hai scelto proprio Maselec MTC-1X come cuore del tuo studio di mastering? E qual è la cosa che ti ha stupito maggiormente dell’MTC-1X?

Maselec MTC-1X (successore del MTC-2) è per me il vero e proprio cuore pulsante della regia. Una macchina fondamentale dal suono ineccepibile.

La cosa che mi ha stupito di più è la sua incredibile versatilità e reattività nel risolvere problemi mantenendo al contempo, grazie alla sua trasparenza, un assoluto rispetto del materiale audio processato. La filosofia di costruzione è quella solita che accompagna Maselec da tanti anni: robustezza (gli americani direbbero “built like a tank!”) e chiarezza nei comandi. Una macchina con pochissimi fronzoli…Ben quarantatré tasti di comando dove ogni tasto, neanche a dirlo, ha la sua specifica funzione fanno bella mostra in un pannello ordinatissimo e di rara bellezza… che volete, anche l’occhio vuole la sua parte! Il suono?

Beh.. Trasparenza è la parola giusta per non parlare dell’Headroom (+28dBu) e della gamma dinamica (+126 dBu)… davvero impressionanti.

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Se dovessi trovarci un punto debole, quale sarebbe?

Sicuramente il prezzo! Ah ah!

In realtà, a parte gli scherzi ed in tutta onestà, è davvero difficile non rimanere impressionati davanti a tutto quello che questa macchina sa offrire. Sei punti insert con possibilità di flip su due di essi, matrice M-S con volume separato del segnale difference, parallel mix, elliptical filter, stereo width control, una control room eccelsa, decine di funzioni attivabili e mi fermo qui. A conti fatti, direi che il prezzo è assolutamente giustificabile.

Un po’ meno lo è la scarsa qualità della serigrafia, che con l’utilizzo, in poco tempo (se non si presta attenzione al posizionamento dei polpastrelli) tende a sbiadirsi. Un difetto sì da poco ma che nel tempo sa essere fastidioso rendendo antipatiche e più difficili le letture dei parametri.

Ultimissima cosa, che non annovererei tra i difetti ma piuttosto tra le mancanze da compensare, è l’implementazione delle connessioni digitali che aumenterebbero enormemente il potenziale della macchina e la sua capacità di interfacciamento con i più moderni outboard di processing.

Non da ultimo, a proposito di interfacciamento, suggerirei persino la classica porta USB o chi per lei associata ad un semplice software di “gestione snapshots” per aggiungere la possibilità di storing e recall. In tal modo, si avrebbe a disposizione la comodissima capacità di richiamabilità di tutti i numerosissimi parametri in tempi brevi e senza spiacevoli errori.

Attualmente, compenso questa mancanza con il software Session Recall, che ha un impatto grafico fantastico e permette di salvare screenshots delle macchine in maniera piuttosto efficiente senza dover per forza usare recall sheets o fotografie sparse. Grazie a questo software posso consultare velocemente i parametri di ogni versione di un progetto e richiamarli (ovviamente a mano).

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In ogni caso Maselec dovrebbe stare in guardia… Il futuro, ne sono certo, sarà a controllo digitale ne è la prova che alcune di queste macchine come Wes Audio e Better Maker, sono già richiestissime ma per adesso la consolle per me è solo lei, la mia cara MTC-1X!

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Appena tolta dall’imballo e al primo utilizzo, che sensazioni e che emozioni ti ha trasmesso?

Sarà perché ho dovuto subire tempi d’attesa un po’ più lunghi del previsto per la consegna, ma nel momento in cui ho tolto dall’imballo la MTC-1X mi sono emozionato tantissimo. Mancava solo lei nel desktop rack. Dopo averla collocata ho capito che la regia aveva finalmente un cuore e quindi aveva preso vita.